L’osteoporosi è una patologie cronica e progressiva a carico delle ossa caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da alterazioni qualitative scheletriche tali da provocare un aumento della fragilità ossea e del rischio di frattura. Si tratta, in pratica, di una malattia che comporta una severa e progressiva perdita di sali di calcio dallo scheletro . Una condizione che, con il passare del tempo, determina un indebolimento strutturale dell’osso e un maggior rischio di fratture ossee.
Generalmente si riconoscono due forme principali di osteoporosi:
• le forme primitive, che si manifestano indipendentemente da altri fattori e hanno principalmente natura genetica (es. osteoporosi post-menopausale, osteoporosi senile);
• le forme secondarie, che si manifestano come conseguenza di altre malattie o del loro trattamento con farmaci dannosi per l’osso (es. malattie endocrinologiche, metaboliche, nefropatiche o terapia steroidea).
Fattori di rischio dell’osteoporosi:
Alcune persone hanno più probabilità di sviluppare l’osteoporosi perché presentano uno o più fattori di rischio della malattia. Alcuni di questi fattori non sono modificabili, mentre altri dipendono da abitudini di vita e alimentari che possono invece essere modificate. Ulteriori fattori di rischio sono legati alla presenza di malattie concomitanti e/o all’impiego di determinati farmaci che possono causare la perdita di massa ossea.
Fattori di rischio non modificabili:
• età
• genere femminile
• menopausa
• patrimonio genetico
• etnia
Fattori di rischio modificabili :
• apporto insufficiente di calcio e vitamina D
• alimentazione povera di frutta e verdura
• alimentazione troppo ricca di proteine, sodio e caffeina
• consumo eccessivo di alcol
• fumo
• magrezza eccessiva
• sedentarietà
Nella maggior parte dei casi, l’osteoporosi non dà nessun segnale premonitore e si manifesta improvvisamente con una o più fratture (in particolare fratture del polso, coste, vertebre, femore, etc.) come conseguenza di traumi anche molto lievi e banali.
Proprio perché si tratta di una “malattia silente” l’arma più efficace è la PREVENZIONE.
Prevenzione
• eliminazione dei fattori di rischio modificabili
• copertura dei fabbisogni di calcio e vitamina D attraverso l’alimentazione o una eventuale adeguata supplementazione
bisogna tener conto del fatto che il mantenimento di un adeguato livello di calcio e vitamina D è particolarmente importante in alcune condizioni:
– intorno ai 40-45 anni, quando la massa ossea comincia naturalmente a diminuire, in particolare nelle donne in periodo perimenopausale
– durante l’accrescimento, soprattutto in età adolescenziale. Una buona mineralizzazione in questa fase della vita rende lo scheletro più resistente a futuri eventi demineralizzanti, fisilogici e patologici
Raccomandazioni dietetiche generali
• Assumere la giusta quantità di calcio. Questo minerale da solo non contrasta l’osteoporosi ma, essendo quello presente in maggior quantità nell’osso, svolge un ruolo essenziale nella formazione dello scheletro, nella prevenzione e nel programma terapeutico. Il calcio non è presente in tutti gli alimenti e soprattutto non è sempre presente nella sua forma più biodisponinile (cioè facilmente assorbibile dall’organismo), pertanto occorre prestare attenzione al raggiungimento del fabbisogno giornaliero. Il latte e i suoi derivati sono le principali fonti alimentari di calcio altamente biodisponibile .
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